[Python] Re: nascita siti alternativi su python

Nicola Larosa nico a tekNico.net
Ven 27 Lug 2007 08:45:59 CEST


Daniele Varrazzo wrote:
> Manlio: sei stato un eroe. Hai portato sulle tue spalle una baracca di
> sito dalla manutenzione allucinantemente difficile! Io ti faccio i miei
> complimenti.

Anch'io.

E faccio i complimenti anche all'oramai quasi dimenticato Ferdinando
Ferranti, traduttore e organizzatore instancabile, che abbiamo virtualmente
calpestato due volte: la prima lasciando che il suo lavoro venisse
intralciato e avvilito da comportamenti predatori; la seconda lasciando che
il frutto del suo lavoro languisse abbandonato (a parte l'ottimo Manlio).


> Ma la soluzione attualmente in piedi non scala: gli
> strumenti usati sono un livello inferiore a quanto sarebbe davvero
> comodo per lavorare, e per invogliare la gente a contribuire. Il mondo è
> andato più avanti della combo (subversion + ht2html + makefile), e
> sebbene questa soluzione sia accettabile per uno scopo personale, non
> convincerà una persona mezzo volenterosa di tradurre un tutorial a farlo
> davvero per contribuirlo.

Sono d'accordo. Neanch'io mi sono mai messo a cercar di capire come
funzionasse tutto il giro per aggiornare il sito. Forse questo è il primo
degli howto che vanno scritti. :-)


> Non vedo come una necessità stringente quella di mantenere un look
> consistente con python.org. Se anche lo fosse la si potrebbe realizzare
> stylando un framework più friendly. Guardando a caso un po' dei vari
> python.fr, de, ... non ne ho trovato nessuno uguale all'altro, e nessuno
> uguale a .org.

Anche questa non la vedo come esigenza prioritaria.


> Manlio, quello che chiedi, ovvero un aiuto a migliorare il software,
> difficilmente lo troverai... e io lo giudicherei un inverstimento di
> sforzi nella direzione sbagliata: dobbiamo produrre contenuto, non
> l'ennesimo puzzone contenitore.

Le priorità sono giuste (e poco importa che il mio interesse attuale sia
per la seconda opzione, magari non troppo puzzona ;-) ).


> Django non è un gestore di contenuti.

Vero.


> Nella mia piccola esperienza (con
> il sito del PyCon) l'ho trovato scomodo da usare quanto Pyramid: alcune
> cose si potevano fare via interfaccia web, per altre bisognava accedere
> a un repos hg... non ci siamo proprio. Male, malissimo. Non è quello che
> serve.

Vero anche questo: l'hai detto tu prima, non è un CMS.

Stavolta il lavoro di capire come funziona l'ho fatto, e ho dato una mano
ad aggiornare il sito. Ciononostante, su alcune cose mi sono fermato,
perché avrei dovuto studiarmi la struttura del sito (fatto da altri, you
know who you are ;-P ) per metterci mano, ed è diventata una barra troppo alta.


> Può diventarlo? Ne sono certo, ma l'idea "organizziamo il sito"
> diventerebbe "scriviamo un programma": resteremmo ancora con niente in
> mano.

Vedi sopra. ;-)


> Secondo me, la necessità di buttare il sistema attuale (salvando i
> contenuti e ripartendo da lì), non è in discussione. Finché non lo
> faremo non andremo da nessuna parte.

Ti contraddici, visto che ne stai discutendo. ;-)


> Secondo me ci sono due possibili scelte di qualità: Drupal e Plone.
> Tutto il resto, o è merda o non è stato ancora scritto.

Qui esageri. Se allarghi il discorso a strumenti non-Python, ci sono fior
di CMS adatti, già solo tra quelli free software, per non parlare di quelli
proprietari, ma lì non ci andiamo proprio.


> Drupal mi piace... e finisce qui. Usare un programma in PHP per
> rappresentare il Python? Se il sito del Java fosse fatto in Python li
> sputtanerei ad ogni occasione possibile.

Sono *completamente* d'accordo, come noto. ;-) Vedere python.it girare su
roba non-Python avrebbe effetti pesantemente disincentivanti sulla mia
partecipazione a questa comunità.

Sì, è un ricatto. ;-P


> Plone è un fantastico gestore di contenitori, che non mi ha mai comprato
> del tutto. Le ho provate tutte: sono andato in pellegrinaggio a Milano
> per seguire un workshop di Redomino, ho pensato a come potrei integrarlo
> nei miei lavori e... no, non mi prende. Non lo amo. Non sacrifico il
> PostgreSQL in favore di ZOPE.

Io ho la stessa reazione, avendo lavorato per anni con Zope 2, in tempi
pre-Plone. Successivamente ho provato a usare Linguaplone, ma al primo
traceback chilometrico e indecifrabile mi sono arreso anch'io.


> Ma:
> 
>  - qui non sono io: qui c'è una comunità da unificare. E' il momento di
> fare scelte fuori dalla scatola;
>  - non abbiamo un DB da coccolare: il particolare rapporto che zope ha
> coi db (anzi, con tutto quello che non è zope...), che normalmente per
> me è insopportabile, dato il contenuto da gestire nel nostro caso non mi
> è intollerabile come lo sarebbe di solito;
>  - sebbene Plone sia programmabile per fare cose grandiose (come
> Redomino ci ha mostrato), e in quel caso credo sia necessario avere
> esperienza per fare quello che si desidera, noi dobbiamo mettere in
> piedi un sito piuttosto semplice. Non ci sono troppi workflow, non ci
> vuole un programma. Non credo che rientriamo nel caso "personalizzare
> Plone è difficile".

Sostanzialmente d'accordo su tutto.

Plone non è semplice, internamente. Ma può darsi che per fare cose
complesse, e in più farle *apparire* semplici, una certa complessità
interna sia inevitabile.

L'importante è avere il supporto di chi quella complessità è in grado di
maneggiarla. :-)


> A mio avviso Plone è la scelta giusta per tornare a rendere attivo un
> sito che possa fare comunità. Tutto il resto è parlare di qualcosa che
> non esiste e che non abbiamo il tempo di creare. In questa direzione
> offro il mio contributo per traduzioni, grafica, allestimento, vi pitto
> la cucina. Potete anche chiedermi di riscrivere Drupal in Python: ne
> sarei felicissimo... ma non ci servirebbe a un caxxo.

Ecco, di questo dobbiamo decisamente riparlare. :-) Ma non può essere il
focus, qui.


> Oltre al contenuto e al contenitore, una parola sulla conumità. Abbiamo
> una mailing list e un gruppo: per me c'è già un pool di cose da leggere
> di troppo. Abbiamo bisogno di certo di organizzare i contenuti e
> velocizzarne l'aggiornamento, ma non di un altro maledetto posto dove
> fare domande, dare risposte, fiammare le tecnologie altrui e conoscerci:
> questo sarebbe disintegrare la comunità.
> 
> Sareste favorevoli a trovare un modo tecnico per cui i.c.l.p e
> python a lists vengano unificate?

Qui sì che dobbiamo prendere spunto dalla "casa madre": la mailing list
principale di Python, e il newsgroup comp.lang.python, sono unificate,
quindi il modo c'è. :-) E sono d'accordo che sarebbe una buona cosa.

L'ideale sarebbe aggiungere un frontend web a Mailman, per chi preferisce
un'interfaccia stile forum, e avere tre canali diversi (mail, news e web)
per accedere alle stesse discussioni. E` una cosa di cui si parla da anni,
ma che nessuno ha ancora fatto, e vale lo stesso discorso di prima: non è
il momento di mettersi a scrivere codice. :-)


> Un saluto a tutti, un grazie ad Antonio per aver mosso le acque e averci
> messo un po' di pepe al ;)

Grazie anche da me e, se puoi, cerca di convincere i tuoi amici a mollare
Drupal: avrai la nostra (o almeno la mia) gratitudine. :-)


-- 
Nicola Larosa - http://www.tekNico.net/

Having a job is not unimportant, but if knowing Perl is a requirement
for a particular job, consider another one before taking that one.
This is true even if you know Perl very well. Life is too long to be
an expert at harmful things, including such evilness as C++ and Perl.
 -- Erik Naggum on comp.lang.lisp, March 2000



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