[Python] Re: Digest di Python, Volume 9, Numero 28
Pietro Battiston
battiston a mail.dm.unipi.it
Gio 11 Gen 2007 14:28:47 CET
Introduzione brevissima: sono Pietro, salve, è la prima volta che scrivo
(e in generale con il python sono proprio agli inizi) ma seguo sempre le
vostre diatribe (è divertente!).
Penso che:
- sia sensato partire in grande con pythonisti, perché può essere utile
a tutti (sì, lo so, è facile parlare quando non si scrive una riga di
codice :-)
- sia doveroso offrire la possibilità agli utenti volenterosi di
localizzare il sito in qualsiasi lingua
- sia doveroso localizzare in italiano il sito "on the fly", ovvero
possibilmente creare le strings di traduzione contemporaneamente o
appena prima rispetto alla loro pubblicazione... semplicemente perché se
un'azienda italiana vuole contattare un pythonista italiano ci parlerà
in italiano, e questo sito nasce dai pythonisti italiani (su questo
punto offro volentieri anche la mia disponibilità, magari datemi una
dritta su come muovermi e cosa tradurre... se poi ho tempo localizzo
anche in francese)
- per lo stesso identico motivo, sia doveroso offrire la possibilità
agli utenti di inserirsi il proprio profilo in inglese E nella lingua
originale, consigliando caldamente di inserire entrambi ma senza
obbligatorietà... così è l'utente a decidere di chi vuole catalizzare
l'interesse*
- i visitatori debbano poter vedere il profilo nella lingua del browser,
se non c'è in inglese e se non c'è in inglese nella lingua in cui c'è
(eventualmente si può aggiungere una lista di link alle traduzioni
disponibili)
- mi sembra di capire che ogni utente avrà un campo "nazione". Allora
per gli indirizzi le parti "subnazionali" ("via", nomi delle città)
vanno rigorosamente nella lingua locale (e lo si fa capire con un
esempio, come in google maps), mentre il nome della Nazione (che al
momento dell'iscrizione può essere selezionato da una lista, facilmente
reperibile, in cui ogni nome figura nella lingua d'origine ma a cui è
associato il nome in inglese) va in inglese se l'utente "visitatore" non
è di quella Nazione (o è gmaps :-), altrimenti si omette (come si
dovrebbe fare in un normale indirizzo)
- sia sbagliato ciò che ha detto qualcuno, e cioé che o l'applicazione
parte in grande OPPURE è legata a "python.it"... se non altro perché non
basta la nostra volontà a farla partire in grande, e chi vivrà vedrà...
a noi basta che sia utile per gli italiani e potenzialmente utile per
gli stranieri.
- gli utenti e le aziende debbano essere più possibile equiparati...
ovvero devo poterli trovare nella stessa mappa, nella stessa lista di
"quelli che usano il software libero", di "quelli che danno
consulenza"... poi ovviamente devono essere distinguibili (magari nella
mappa con delle belle iconine) e avere alcuni campi diversi (l'azienda
non avrà il campo "disponibile per assunzione" :-)
Tutto qua... solo un piccolo commento alle mie affermazioni: nell'eterna
diatriba tra "localizzare" o "viva la lingua franca", l'unica
possibilità per non scontentare nessuno è dare il supporto per la
localizzazione, e lasciare all'utente finale di decidere se vuole farsi
il mazzo. Tanto il numero di utenti, il numero di traduttori e il numero
di utenti che necessitano/desiderano la traduzione sono solitamente più
o meno proporzionali.
Pietro
P.S: * ovviamente sarebbe ganzo, ma non mi sento di dire quanto
complichi le cose, che l'utente potesse aggiungere profili in tutte le
lingue che desidera
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