[Python] IDE per Python

enrico franchi enrico.franchi a gmail.com
Mar 27 Mar 2007 12:22:23 CEST


On 3/26/07, Emanuele Santoro <santoro.emanuele a gmail.com> wrote:
> Il giorno dom, 25/03/2007 alle 17.17 +0200, Joril ha scritto:
> > Gia' che ci siamo, che IDE usate per Python? :)
> > Ci sono delle recensioni/confronto in giro, pero' non ne ho trovate di abbastanza aggiornate..
> > Per ora sto provando PyDev per Eclipse, ma mi pare che il debugger sia piuttosto lacunoso.. (ad esempio non sempre sa fare il trace di una classe esterna al progetto)
> > Grazie!
> >
>
> Io, anche se non gestisco progetti grossi e importanti, preferisco i
> seguenti ambienti:
>
> ** Eclipse + PyDev
> ** Vim (anche se non è un ide)
>
> Ho provato anche Komodo, che è un ottimo prodotto, intuitivo, completo e
> professionale. Tuttavia non è libero, ed avere l'ambiente di
> programmazione principale proprietario in un ambiente libero (GNU/Linux)
> è un po' un controsenso.

Scusa, ma non vedo alcun controsenso. Io quando scelgo un ambiente per
lavorare (che normalmente è MacOS X, ma spesso è anche GNU/Linux) lo
scelgo per le sue qualità tecniche, non certo per la licenza. Linux è
libero? Bene.

Lo stesso criterio lo applico per l'editor/ide. Non è libero? Amen. Se
è buono, lo uso ugualmente. E non c'è nessuna contraddizione: sono un
tecnico, l'ideologia la tengo per la politica.

L'unica cosa su cui mi infastidisco è usare *piattaforme* di
programmazione non libere, specialmente quando queste possono avere
bassa interoperabilità e/o costi di migrazione troppo alti in caso di
cambio di piattaforma.

Un esempio lampante è RealBasic: come RAD è piuttosto ben fatto (anche
se a me non serve un RAD, mando giù a fatica il concetto stesso di RAD
). Costa anche una cifra piuttosto bassa (in versione standard 100
euro, in version enterprise 500). Tuttavia migrare codice *fuori* da
lui è un incubo (e fortunatamente è una cosa che non mi riguarda).

Usa un suo dialetto Basic che pur essendo complessivamente un
linguaggio decente (a patto di considerare Java decente, ben inteso),
potrebbe non essere compatibile con una fava. Per non parlare poi di
quando uno usa la sua GUi etc. In pratica è legarsi mani e piedi alla
piattaforma. Ecco, una cosa del genere mi da fastidio.

Ma usare un editor o un ide non libero, non mi tange minimamente.

E in tanti devono pensarla come me: tempo fa WingIDE (un'eccellente
IDE che in effetti nessuno ha nominato) veniva dato gratuitamente agli
sviluppatori open source a patto che lo usassero per fare open source.

> Non sto dicendo che è un peccato abominevole usare software proprietario
> su piattaforme libere (anche se per alcuni potrebbe esserlo), ma a me
> non piace avere software pirata (io lo avevo scaricato da aMule).

Si, ma voglio dire, mica è obbligatorio scaricarlo: se uno se lo
compra non ha software pirata. La demo poi uno può legittimamente
scaricarla.

> Un altro IDE fatto davvero bene è NetBeans, ma è per Java.

Pensa che io lo reggo a malapena per Java (e gli preferisco di gran
lunga Eclipse).



-- 
-enrico


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