<div dir="ltr">2013/11/8 Valerio Maggio <span dir="ltr"><<a href="mailto:valerio.maggio@gmail.com" target="_blank">valerio.maggio@gmail.com</a>></span><br><div class="gmail_extra"><div class="gmail_quote"><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0px 0px 0px 0.8ex;border-left-width:1px;border-left-color:rgb(204,204,204);border-left-style:solid;padding-left:1ex">
<div class="im"><br></div>
Mi pare di capire che questa soluzione, oltre ad emulare il modello di esecuzione di JUnit 4.x per i metodi @before/@after, la migliora aggiungendo un (semplice) criterio (i.e., LIFO) per l'esecuzione dei diversi metodi.<br>
Al contrario di quanto fatto da JUnit, in cui l'ordine di esecuzione dei metodi di una (super)classe lungo la gerarchia con una stessa annotazione è casuale (?!) e dipendente dalla singola esecuzione.<br>
<br></blockquote><div><br></div><div>In realta' essere indipendenti dall'ordine di esecuzione dei diversi metodi di setup (o di test) e' una cosa positiva, non negativa, ma sono sicuro che molti dissentono su questo aspetto. :)</div>
<div><br></div><div>Ciao,</div><div>Giuliano</div><div><br></div><div> </div></div><div><br></div>-- <br>Piergiuliano Bossi<br>Blog: <a href="http://thinkingbox.wordpress.com/" target="_blank">http://thinkingbox.wordpress.com/</a><br>
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