<div dir="ltr"><div>Ciao Mauro, </div><div><br></div><div>il database che usa l'applicativo ha i codici del 2007,</div><div>il più aggiornato italiano che ho trovato.</div><div>se per legge dovete usare quelli del 2002, non credo che giovanni ci mettera molto a aggiornare il DB</div>
<div>(scusa giovanni se ho parlato per te)</div><div><br></div><div>Per la ta riflessione dell'informatica nelle scuole, </div><div>sarò uno che ha una visione antroposofica della vita, </div><div>ma credo che i computer non dovrebbero entrare nella vita dei giovani</div>
<div>fino alle superiori, chiaro che parlo dello sviluppo.</div><div><br></div><div>come sai ci sono molte sindromi legate a questo nuovo mondo, </div><div>e ci vuole una maturità cosciente per accedere alle astrazioni che l'informatica implica</div>
<div><br></div><div>Detto questo non è che se un bambino si avvicina prima diventa deficiente,</div><div>ma non la ritengo materia di studio. Di gioco si, ma di studio... no</div><div><br></div><div>S</div><div><br></div>
<div><br></div>Simone Federici<br>-----------------------------------<br>Software Architect<br><br>
<br><br><div class="gmail_quote">2010/4/25 mauro <span dir="ltr"><<a href="mailto:maupec@iol.it">maupec@iol.it</a>></span><br><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex;">
<div id=":13w" class="ii gt">ia riflessione ulteriore sul caso: non sarebbe l'ora<br>
che i principi dell'informatica diventassero materia di insegnamento fin<br>
dall'asilo, e accompagnare il cittadino fino a tutta la scuola<br>
dell'obbligo, magari come una parte della matematica, o anche della<br>
logica, utilizzando un linguaggio "sempli</div></blockquote></div><br></div>