[Python] Quanto conta il linguaggio ?

[enrico franchi]

2015-07-18 12:58 GMT+01:00 Giovanni Porcari <giovanni.porcari a softwell.it>:

> In realtà la mia tesi è duplice:
> da un lato ritengo che un'ottima conoscenza di uno strumento mediocre
> dia spesso risultati migliori che una mediocre conoscenza di uno strumento
> ottimo.
>

Bisogna intendersi se con mediocre intendi enfatizzare l'aspetto "scarsa" o
l'aspetto "media".
E' chiaro che avere una conoscenza mediocre di uno strumento ottimo e' in
generale un problema, specie quando lo strumento, oltre ad essere ottimo e'
anche piuttosto raffinato e non esattamente banale. Che so... e' il motivo
per cui non mi passa per l'anticamera del cervello di mettere in produzione
roba scritta in Haskell (da me). Per intenderci.

Uno strumento ottimo e semplice puo' essere padroneggiato in breve tempo
(almeno da una persona brava). Uno strumento molto complesso... no.


> Ma dall’altro la mia tesi è anche che dal problema alla soluzione
> ci sono degli strati logici intermedi di cui uno è il linguaggio.
>

E anche questo e' vero. Pero' invito a riflettere sul fatto che un
linguaggio non e' esattamente uno strumento come tutti gli altri.


> Enrico mi ha implicitamente fatto notare, però, che gli altri
> layer dipendono, e spesso in modo notevole, dal linguaggio che
> usi e quindi certi paradigmi restano preclusi a chi non conosce
> un certo linguaggio.
>

Si, e' una cosa complicata. Di solito un linguaggio ha anche una libreria
standard e un qualche tipo di ambiente di riferimento, e su tutto c'e'
l'ambiente di librerie "semi-standard" (che so, per Python verrebbe da
mettere in questa categoria roba come requests). E in generale non sono
elementi completamente indipendenti. Se prendo un altro linguaggio avro'
librerie diverse, avro' un ambiente di esecuzione diverso. E tutto questo
e' mutualmente dipendente. Un linguaggio comodo produrra' piu' rapidamente
librerie di qualita' esterne; un linguaggio che e' in giro da piu' tempo
avra' un ambiente piu' maturo. Ma potrebbe anche avere un ambiente "marcio"
sotto certi aspetti, con soluzioni standard troppo diffuse per essere
facilmente rimpiazzate ma che non riescono a stare al passo con i tempi.


> Quindi la riflessione che farei è che se scegli un linguaggio scegli anche
> implicitamente un modo di pensare al problema e quindi in questo senso
> ancora una volta devo concordare con Enrico e dire che il linguaggio
> conta molto.
>

Si, siamo d'accordo.


>
> In ogni caso concordo anche con te, ragionare di queste cose
> è sempre interessante :)
>

Anche per me.




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