[Python] Python exception or return code.
enrico franchi
enrico.franchi a gmail.com
Sab 28 Feb 2015 19:34:38 CET
On Sat, Feb 28, 2015 at 2:06 PM, Giorgio Zoppi <giorgio.zoppi a gmail.com>
wrote:
> Vorrei aprire una discussione senza cadere nella trappola del
> expert beginner.
> In Python in quali casi e' preferibile usare eccezzioni o in quali casi e'
> preferibile usare return codes. Secondo la teoria, spiegata in *Framework
> Design Guidelines: Conventions, Idioms, and Patterns for Reusable .NET
> Libraries*, :
> "Exceptions integrate well with object-oriented languages. Object-oriented
> languages tend to impose constraints on member signatures that are not
> imposed by functions in non-OO languages. *For example, in the case of
> constructors, operator overloads, and properties, the developer has no
> choice in the return value.* For this reason, it is not possible to
> standardize on return-value-based error reporting for object-oriented
> frameworks. *An error reporting method, such as exceptions, which is out
> of band of the method signature is the only option.*"
>
> Ma ne la vita quotidiana si apprende dell'esperienza e non solo dalla
> teoria. Durante la vostra esperienza vi e' capitato di decidere questo?
>
Non capisco la domanda. Stai chiedendo se ho mai usato le eccezioni (si),
se ho mai scritto codice che lancia intenzionalmente eccezioni (si), se ho
mai scritto codice che non avrei potuto scrivere facilmente senza eccezioni
(essenzialmente si) o quale sia la mia posizione a riguardo?
Come dire... boh. Dipende dal linguaggio e dipende dal contesto. Tipo in
Java lavorare con le eccezioni pone limitazioni simili a lavorare
"liberalmente" con i tipi di ritorno. Poi i tipi di ritorno hanno sempre il
problema del valore nullo (controllare tutto per None e' in generale
seccante, specie quando questo ti costringe a rendere None "invalido"
perche' deve mostrarti l'errore -- in questo preferisco di gran lunga
Maybe/Optional, che almeno funziona come si deve).
In Python la tradizione e' fare un uso abbastanza liberale delle eccezioni.
Di per se si potrebbe avere anche la convenzione di ritornare *sempre* una
tupla con qualcosa che indica l'errore. In Go si fa cosi' (o per lo meno,
e' diffuso) ed e' piuttosto accettabile. Ci sono momenti in cui vorrei
avere eccezioni vere e proprie, ma la cosa finisce li (si, so di panic, ma
la sintassi e' talmente orribile che mi sembra di fare piangere gesubambino
per niente).
In Haskell anche li le eccezioni ci sono, ma fino ad un certo punto. Trovo
che non si integrino eccellentemente nel resto del linguaggio, per cui in
generale tendo ad usare Maybe/Either. Alcune volte mi sono mancate. Ma sono
secoli che non lavoro con Haskell.
Personalmente trovo che in un contesto imperativo/OOP le eccezioni siano
proprio una gran cosa. Le proprieta' che hanno sul controllo di flusso sono
spesso complicate da implementare altrimenti (o meglio, non complicate,
solo un sacco di boilerplate). Poi ci sono i problemi accessori: seguire il
controllo di flusso puo' diventare davvero un incubo, visto che diventa non
predicibile manco sapere se qualcosa termina guardandolo.
def will_it_ever_end(a, b):
while 1:
a += b
Davvero non abbiamo modo di sapere cosa succedera'.
--
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