[Python] Python 2.7 & 3 - afraid and terrified (?)
Dario Bertini
berdario a gmail.com
Dom 13 Lug 2014 05:01:54 CEST
2014-07-12 11:28 GMT-07:00 Giampaolo Rodola' <g.rodola at gmail.com>:
> Sono contento di vedere una discussione a riguardo (sono così poche...),
> inoltre così bene argomentata.
> Riguardo la mancata adozione di Python 3 ci sono svariati motivi, ma credo
> che il più importante sia il fatto che ancora molte, troppe librerie
> "grosse" non siano state ancora portate e considerando che sono passati 5
> anni da Python 3.0 direi che la cosa è abbastanza preoccupante.
> http://py3readiness.org/
> Nomi quali Twisted, gevent, eventlet, MySQL-python, pika e molti altri
> implicano che centinaia di migliaia di persone sono, ad oggi, letteralmente
> *impossibilitate* a fare il porting e quindi non si pongono neanche il
> problema. ...E non solo: se anche tutte le tue dipendenze fossero
> soddisfatte, chi te lo dice che in futuro non potresti avere bisogno di
> qualcosa che non è stato ancora portato, magari basato su Twisted o che so
> io? Come può un'azienda fare una scelta tanto rischiosa? Semplice: non la
> fa.
Vero, ma non tutte le aziende sono uguali.
Diverse aziende/persone sono invece portate a scommettere su una
tecnologia, e non si preoccupano troppo del fatto che in futuro
"potrebbero avere bisogno di qualcosa che non esiste per il loro
stack/linguaggio"... c'è gente che sceglie OCaml, oppure si scrive il
proprio linguaggio, o la propria implementazione di un linguaggio
vedi anche la stessa Dropbox con Pyston: mi pare che le estensioni C
non le supportino ancora, e fino ad allora non sarà certo un drop-in
replacement per CPython
In confronto allo sforzo di crearsi e mantenere il proprio linguaggio,
l'effort richiesto per portare una sola libreria, che possa
ipoteticamente servire in futuro, sfuma... queste aziende, se hanno
bisogno hanno il know-how per scrivere da 0 quello che gli serve
(non ho nulla contro aziende più conservative: alla fine si tratta
sempre di fare la solita scelta make-or-buy)
> Un *vero* campione statistico riguardo il successo di Python 3 IMO si
> potrebbe avere solamente nel momento in cui chiunque può effetturare il
> porting senza porsi il problema se la libreria X o Y è stata portata o meno,
> e calcolare le tempistiche da allora (altro che da Python 3.0).
> Per fare un esempio concreto, il porting di Open Stack è fermo da ben una
> sessantina di loro dipendenze non ancora portate:
> https://gist.github.com/brettcannon/9009338
> OK, la code base di Open Stack è enorme, ma il numero rimane indicativo.
>
Concordo in toto, ma la situazione non è così brutta come può sembrare:
Contando le dipendenze in quel gist, 65 è un numero molto inferiore
alle quasi 200 dipendenze complessive
E guardando i primi progetti in quella lista, parti di essi funzionano
già con Python3 (boto) o c'è un rewrite che supporta Python3
apparentemente (cmd2)
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