[Python] Python vs Java
Marco Ippolito
ippolito.marco a gmail.com
Lun 29 Dic 2014 16:45:51 CET
si Alessandro, sarà come dici tu una questione di pesantezza computazionale.
Io mi limitavo ad osservare la cosa dal punto di vista di chi "non sa
leggere e scrivere".
Anche nel caso del db neo4j, scritto in java (http://neo4j.com/) ho
notato lentezza e pesantezza, che mi hanno costretto a non usarlo più.
Marco
Il 29 dicembre 2014 15:35, Alessandro Re <ale a ale-re.net> ha scritto:
> 2014-12-29 13:31 GMT+01:00 Carlos Catucci <carlos.catucci a gmail.com>:
>>
>> 2014-12-29 12:12 GMT+01:00 Alessandro Re <ale a ale-re.net>:
>>>
>>> quanto la sintassi del linguaggio è adatta al problema? Java e
>>> Python, seppure piuttosto diversi in termini di aspetto estetico,
>>> ricadono nella stessa famiglia di linguaggi multi-paradigma
>>> "imperativi/oggetti/funzionali", quindi anche da questo punto di vista
>>> sono fondamentalmente equivalenti... Chi sostiene il contrario, di
>>> solito, è perché confonde questo punto con il punto successivo:
>>
>>
>> Mi permetto di dissentire. In entrambi tutto e' a oggetti, solo che in
>> Python non devi definire una classe per scrivere Hello World!
>> Io ho usato Java dalla 1.2 alla 1.5. Gia' li era diventato un bailamme
>> ingestibile. Senza contare tutto il tempo che si perdeva nelle
>> ricompiilazioni per fare un semplice test funzionale.
>> Con python ho trovato uno strumento perfetto. Lo so che ci sono cose per cui
>> non e' perfetto, ma si puo' integrare bene con piccole parti scritte con
>> altri linguaggi.
>
> "Tutto è a oggetti" è una cosa un po' forte da dire... È vero che in
> Java hai bisogno di definire una classe per fare un hello world, ma di
> fatto puoi fare un programma imperativo come nel caro vecchio C usando
> solo metodi statici. In Python hai metodi, ma anche funzioni.
>
> Ora, l'OOP per come lo vedo è solo un modo di organizzare le cose, e a
> me sembra che sia in Java che Python si possano scrivere dei bei
> programmoni assolutamente senza organizzare le cose in classi e
> oggetti... Quindi, come dicevo, ritengo che entrambi i linguaggi siano
> piuttosto flessibili sul paradigma che si può usare... E Java 1.8, se
> non erro, innalza le funzioni ad elementi di prima classe portando
> Java alla programmazione funzionale vera e propria.
>
>> Sul deploy, si lo so che ci sono dipendenze, ma non e' che java ne sia poi
>> cosi' privo. Dipende sempre dagli approcci.
>> Poi nessuna guerra di religione.
>
> Bhe con java si ha almeno una dipendenza obbligatoria: la jvm :D
> Quindi non ne é privo, ma per molte cose quella basta e avanza, e
> spesso il deploy viene fatto fornendo tutte le dipendenze necessarie
> con l'eseguibile; la JVM è l'unica cosa "grossa" che l'utente deve
> procurarsi. E secondo me è anche un buon concetto.
>
> @Marco Ippolito, per tornare alla tua questione, ovviamente non so che
> uso fate dei pacchetti NLP di Stanford, ma alcuni degli algoritmi
> usati in quel campo non sono molto leggeri dal punto di vista
> computazionale... Quindi magari non è affatto un problema di Java.
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