[Python] Studiare o cercare lavoro nell'opensource(/python) ?
Wyrmskull
lordkrandel a gmail.com
Dom 28 Feb 2010 23:47:38 CET
Mi perdero` a rispondere a questo intervento con le mie opinioni
personali a riguardo di metodo informatico e universita`, chi non e`
interessato salti pure.
Sono convinto che le "basi" siano importanti, ma quello che mi rode e`
dover fare otto esami con due progetti con una settimana di pausa
dalle lezioni. Mi chiedo se a venticinque anni (mea culpa, va bene) mi
convenga metterci quattro anni a fare una specialistica, o se non
convenga leggermi qualche libro di gestione di progetto da
autodidatta. Dopo analisi 1 e 2 adesso c'e` analisi 3, poi ancora
probabilita`, ancora statistica... Devo fare le basi fino a
trent'anni? Quaranta? Sinceramente, durante tre mesi di stage ho
imparato di piu` che sui banchi, e parlo proprio di metologia, di
studio dei tempi, di ricerca preventiva dello stato dell'arte e degli
strumenti di lavoro disponibili. Ho lavorato di fianco a persone
d'esperienza trentennale come programmatori di microprocessori e
neolaureati in ingegneria. Ho visto in azione la metodologia agile ad
esempio. --- I linguaggi di programmazione visti alla triennale sono
il Java (corso del primo anno), Lisp e Prolog. Hai ben dire che siano
"i paradigmi base" e poi "gli altri sono uguali". Sono uguali per me
perche` ne ho visti diversi. Ho dato l'esame a scelta di C++, ho
programmato QT e GTK, conosco Python, AutoIT/Autohotkey, QBasic,
Pascal, Delphi, Java, ho fatto esperienze di lavoro su PHP, Joomla e
Wordpress - ho schifato il Perl e .NET ma un po' di integralismo nella
vita ci vuole... se mi serviranno guardero` pure quelli. Ho installato
vari Linux (da quando i sistemi a pacchetti hanno iniziato a
funzionare veramente) e Windows, costruito LAN in casa per gli amici o
giocato a Diablo via modem ai tempi in cui la parola Multiplayer era
sconosciuta. Con un mio amico stiamo facendo un piccolo progetto
scrivendo in due con un tool collaborativo tramite Eclipse. Vuoi la
mia opinione? Quello sara` il futuro dopo la cloud - collaborare su
internet, e non piu` solo facebook o videochat. Alcuni miei compagni
sono usciti dalla triennale che non sapevano leggere codice Java
commentato perche` "l'han fatto il primo anno"... Altri prendono 30 in
Analisi Matematica, sanno la teoria alla perfezione e poi non
indentano il codice. E fin li` ok... Ma non sanno cos'e` un programma
di gestione remota, che sia VNC, SSH, Teamview o cos'altro. A lezione
di codice non se ne vede, o se ne vede poco, o c'e` il misterioso
pseudocodice (cioe` Python tradotto in lingua italiana in pratica).
"Un giorno rimpiangerai questa scelta" ... si`... ma anche no. E`
stupido avere rimpianti, avere la maturita` dei 35-40 anni e dire:
adesso studierei. Mio fratello ha 35 anni, lavora e dice: studiare mi
avrebbe aiutato. Pero` ci ha provato a mettercisi e non riesce. Ognuno
e` fatto a suo modo. Quando avro` la tranquillita` e la pazienza
magari non avro` piu` il tempo e l'opportunita`. Comunque ho altre
passioni a parte l'informatica, sono curioso di come funziona il
mondo. Se non ricordo male il latino, studio e` passione. Solo non
sopporto di dover dare continuamente esami e ripartire da zero su
argomenti che, boh, FORSE un giorno mi serviranno. Non tutti gli
informatici si occupano ad esempio di Machine Learning. Sento i miei
compagni di corso dire che un corso generalista di architetture hw/sw
"non dice niente" perche` ripete di continuo concetti come struttura a
componenti orizzontale vs verticale, push vs pull, distribuito vs
centralizzato - poi scandalizzarsi perche` non so calcolare a mano
qual'e` l'attributo che viene selezionato dall'algoritmo ID3 come piu`
selettivo per costruire l'albero decisionale. Se ho capito come
funziona grossomodo l'algoritmo, lo implemento con il libro davanti,
lo testo un po', sperimento e ci gioco - capisco di piu` che non a
saperlo a memoria e a farlo giusto nel compito. Allora quale delle due
e` la "metodologia che mi servira` nella vita"? In un esame di
Algoritmi mi chiedevano il merge sort a memoria... che senso ha? So
che e` divide et impera... so grossomodo come funziona, se mi
dimentico una riga di codice il compilatore mi dara` errore,
controllero` il codice, guardero` su di un libro o su Wikipedia... Non
sara` mica la Bibbia o la Divina Commedia! Il sapere e` immenso, non
possiamo sapere tutto. C'e` anche la scienza di sapersi arrangiare, di
saper trovare le librerie giuste, saperle riconoscere e individuare i
problemi, prima che sorgano. Certo di cose interessanti se ne fanno
anche, ma sono bistrattate, male organizzate, e veramente mi chiedo se
non mi converrebbe trovarmi un lavoro "light" e studiarle da
autodidatta per conto mio. E` vero che in Italia conta il pezzo di
carta, e se sei un italiano all'estero, ancora di piu`. Pero` credo
anche che dopo due mesi, anzi, due giorni che lavori con una persona
che ne sa, lo riconosci. Ho un amico che non ha fatto la triennale e
lavora. Salta fuori con ragionamenti su probabilita`, statistica e
programmazione ad oggetti che io vedo a lezione e lui ha come
intuizioni. La curiosita`, piu` che i voti, spinge a fare meglio. Oggi
dovevo lavorare, ma avevo per la testa la buffa idea di guardare
computer esageratamente costosi. Allora ho cercato un po' di high-end
e sono finito a informarmi sulle Z-Series IBM, ho iniziato a pensare a
che cosa vuol dire vendere macchine da 1.000.000$, anche solo una -
rubando soldi alla concorrente. Mi e` tornato in mente che su Linux
Journal il fondatore di Sourcesense ha detto che chi fonda start-up
anche opensource in genere non calcola i costi di movimento di denaro
e di mancati guadagni. Questa e` cultura secondo me, alla maniera di
Socrate, Aristotele e dei peripatetici. Camminare insieme, discutere,
tirare fuori idee, informarsi qua e la`. Invece in universita` a volte
ti dicono: c'e` questo teorema, vi spiego dopo a che serve. Ma se non
so a che serve, come faccio a capirlo? Secondo me ci sono altri mali
al mondo che fermarsi alla Laurea Triennale. Aggiungi a questo
discorso anche la frustrazione di una persona che a 25 anni non ne
puo` piu` dei paternalismi, e che come tutti i giovani d'Italia che si
sentono appellati "bamboccioni", "vuoti", "senza ideali", "figli del
grande fratello", "che non sanno cos'e` la fame", "pappa pronta" -
desidererebbe invece un po' di fiducia, speranza, incoraggiamento e
indipendenza. Ottant'anni fa si era in fabbrica o arare i campi,
c'erano ben altri problemi, a ben vedere anche oggi, non e` che
dobbiamo diventare perfetti in due generazioni. Tutta questa cosa per
dire che a me dispiace, mi sento in colpa, ma veramente non ce la
faccio piu` :)
------------
Paolo Gatti <lordkrandel a gmail.com>
Il 28/02/10, Massimo Capanni<massimo.capanni a gmail.com> ha scritto:
> Se sei deluso dal piano di studi, cerca una facolta' che possa offrirti piu'
> soddisfazioni, ma non interromperla perche' ti senti piu' sicuro davanti a
> una tastiera.
> Scusa il paternalismo, ma io credo che l'universita' abbia molto poco a che
> fare col mondo del lavoro e della formazione, e forse alla fine e' anche un
> bene perche' il fine ultimo della scuola in generale penso sia quello di
> insegnarti a imparare ad imparare e non a fare qualcosa di preciso che il
> mercato in quel momento vuole.
> Forse un giorno Python non ci sara' piu' (spero di no ... :-) ) ma le basi
> che hai imparato, il metodo, quelle non te lo toglie nessuno.
>
> Poi, fai come meglio ti senti di fare :-)
>
> Il giorno 27 febbraio 2010 15.15, Wyrmskull <lordkrandel a gmail.com> ha
> scritto:
>
>>
>> Scusate, riposto con un oggetto appropriato.
>> ------------------------------------------------------------
>>
>> Buongiorno a tutti,
>> sto pensando di lasciare l'università specialistica in quanto
>> non corrisponde ai miei obiettivi, è troppo teorica per me e
>> non riesce a soddisfare la mia curiosità. Argomenti come Reti
>> Bayesiane o Database federati non sono il mio forte, finisco
>> sempre per passare più tempo a imparare a usare bene Vim o
>> far script per la rete di casa.
>>
>> Volevo sapere se ci sono opportunità di lavoro nel ramo (per la
>> zona di Milano). Non sono ancora deciso 100% a lasciare, appunto
>> per questo volevo un attimo sondare il terreno, sapere quali
>> alternative ci sono, prima di mandare curriculum "a caso".
>>
>> Voi che esperienze avete? Mi conviene tirare la cinghia 2 anni
>> e finire l'università oppure è il caso di trovare un lavoretto
>> come consulente e intanto mandare linee di codice a qualche
>> progetto importante, sperando che qualcuno prima o poi abbia
>> bisogno e noti la mia proposta? Vi do qualche informazione
>> su di me per pura indicazione.
>>
>> Mi piace sviluppare piccole applicazioni PyGTK, sto scrivendo
>> un rimpiazzo per ObMenu (gestore menu di Openbox) ho lavorato
>> nella programmazione web (php e joomla)- ma ancora mai con Django
>> purtroppo. So che molte persone cercano lavori di consulenza,
>> almeno all'inizio e che ce ne sono nel ramo opensource.
>> Mi piacerebbe poter scrivere del codice open sul lavoro, magari
>> farmi conoscere nelle community come freshmeat - e sogno di
>> lavorare nella realizzazione di applicazioni desktop per
>> LXDE, KDE o Gnome ma non ho avuto il tempo di dedicarmi a
>> tempo pieno a qualche progetto. Il massimo sarebbe poter lavorare
>> a distanza con persone dall'estero con i tool collaborativi
>> che stanno uscendo ultimamente - credo imparerei molto e
>> sono una persona curiosa.
>>
>> Penso potrei fare un salto a Bologna per il PyDayBO, magari
>> c'è qualcuno con cui parlarne.
>>
>> :wq
>>
>> ---------
>> Paolo Gatti <lordkrandel a gmail.com>
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