[Python] nascita siti alternativi su python
Manlio Perillo
manlio_perillo a libero.it
Ven 27 Lug 2007 09:37:23 CEST
Daniele Varrazzo ha scritto:
> var ha scritto:
> Manlio Perillo<manlio_perillo a libero.it> ha scritto:
> Fabrizio Reale ha scritto:
> ...
>
> Buonasera a tutti, porgo i miei 2 eurocent alla conversazione, che
> ritengo più che importante: strategica per il futuro del Python in Italia.
>
> Manlio: sei stato un eroe. Hai portato sulle tue spalle una baracca di
> sito dalla manutenzione allucinantemente difficile! Io ti faccio i miei
> complimenti.
Grazie.
> Ma la soluzione attualmente in piedi non scala: gli
> strumenti usati sono un livello inferiore a quanto sarebbe davvero
> comodo per lavorare, e per invogliare la gente a contribuire. Il mondo è
> andato più avanti della combo (subversion + ht2html + makefile), e
> sebbene questa soluzione sia accettabile per uno scopo personale, non
> convincerà una persona mezzo volenterosa di tradurre un tutorial a farlo
> davvero per contribuirlo.
>
Attenzione, non facciamo confusione.
Il sito attuale è composto da 3 sezioni separate ciascuno con i suoi
strumenti
1) Gestione traduzioni, in particolare la libreria standard.
Per questo compito, il CMS non c'entra assolutamente niente. Servono
strumenti per facilitare, ad esempio, l'aggiornamento delle
traduzioni, e per coordinare i lavori; oltre, ovviamente, alle
persone che devono coordinare i traduttori.
Tutto questo esiste già, mancano solo i coordinatori.
Stiamo valutando se passare al nuovo formato per la documentazione
ufficiale
2) Sito web (non è un portale) il cui scopo è fare da collante per la
documentazione, più qualche pagina con dei topic utili alla comunità
italiana python.
Francamente mettere in mezzo un CMS di classe enterprise per gestire
una cosa del genere mi sembra una sciocchezza, ma non ho problemi a
farlo (però ci serve un nuovo server, ovviamente)
Gli strumenti attuali non sono nella preistoria, sono semplicemente
da aggiornare (e non da riscrivere, perchè lo hanno già fatto quelli
di python.org
Faccio un esempio nel caso in cui si debba aggiungere un nuovo
documento:
- Con un CMS come Plone, devo scrivere tramite browser, magari un un
sistema WYSIWYG (che personalmente trovo odiosi, ma sarò l'unico,
credo)
Con il sistema attuale usi invece il tuo editor preferito
- Con un CMS, per verificare se il documento è scritto bene, devi
fare dei roundtrip con il server
- Con un CMS dialoghi con il server via HTTP.
Con il sistema attuale tramite Subversion
Da questa semplice analisi io, da programmatore, direi che il modo di
procedere più furbo è quello attuale.
NOTA: l'unica sezione del sito in cui farebbe comodo un CMS è la
sezione delle news, ora gestita (e male) a mano
3) Wiki.
Il wiki è quello che la comunità dovrebbe usare per scrivere i propri
contributi.
Quali sono i vantaggi di un CMS rispetto ad un wiki?
Io non sono un esperto di gestione contenuti.
> Non vedo come una necessità stringente quella di mantenere un look
> consistente con python.org. Se anche lo fosse la si potrebbe realizzare
> stylando un framework più friendly. Guardando a caso un po' dei vari
> python.fr, de, ... non ne ho trovato nessuno uguale all'altro, e nessuno
> uguale a .org.
>
Scusa, ma allora mi viene da pensare: perchè quelli di python.org
lavorano in questo modo?
Comunque python.fr è vuoto e python.de ha un aspetto grafico orrendo
(Plone personalizzato al minimo)...
> Manlio, quello che chiedi, ovvero un aiuto a migliorare il software,
> difficilmente lo troverai... e io lo giudicherei un inverstimento di
> sforzi nella direzione sbagliata: dobbiamo produrre contenuto, non
> l'ennesimo puzzone contenitore.
>
Il software che serve è molto semplice:
1) script per facilitare l'aggiornamento delle traduzioni.
Se vuoi aggiornare la traduzione dalla versione 2.3 alla versione
2.5, devi andare a cercare a mano i capitoli che sono stati
modificati nella versione originale.
Io ho scritto degli script che lo fanno in automatico, e quello che
chiedo è una semplice revisione.
2) Script per il rendering del sito.
Al momento c'è ht2html, ma possiamo usare la versione di python.org.
Occorre qualcuno che se lo studi, e lo adatti al nostro caso
> [...]
> Secondo me, la necessità di buttare il sistema attuale (salvando i
> contenuti e ripartendo da lì), non è in discussione. Finché non lo
> faremo non andremo da nessuna parte.
>
Non sono convinto (perchè i problemi attuali sono altri, non questo).
> [...]
>
> Plone è un fantastico gestore di contenitori,
Una domanda su Plone: supporta il versioning dei contenuti?
> [...]
>
Comunque, per concludere io non ho problemi a passare ad un CMS.
Qualcuno però mi spieghi, per favore, i vantaggi effettivi rispetto al
CMS usato ora su python.org (e per vantaggi effettivi *non* intendo la
facilità di inserimento contenuti, dato che in teoria c'è il wiki per
questo).
Ripeto: il sito *non dovrebbe* avere troppi documenti dispersi creati
dagli utenti, per questo c'è il wiki.
> Oltre al contenuto e al contenitore, una parola sulla conumità. Abbiamo
> una mailing list e un gruppo: per me c'è già un pool di cose da leggere
> di troppo. Abbiamo bisogno di certo di organizzare i contenuti e
> velocizzarne l'aggiornamento, ma non di un altro maledetto posto dove
> fare domande, dare risposte, fiammare le tecnologie altrui e conoscerci:
> questo sarebbe disintegrare la comunità.
>
Non è necessariamente vero.
Questo thread, ad esempio, sarebbe stato offtopic su i.c.l.p
Infine, se gli utenti vogliono anche un forum, è inevitabile avere una
ulteriore frammentazione.
> Sareste favorevoli a trovare un modo tecnico per cui i.c.l.p e
> python a lists vengano unificate?
>
> Un saluto a tutti, un grazie ad Antonio per aver mosso le acque e averci
> messo un po' di pepe al ;)
>
Saluti Manlio Perillo
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