[Python] Re: Digest di Python, Volume 9, Numero 29
Pietro Battiston
battiston a mail.dm.unipi.it
Gio 11 Gen 2007 17:09:02 CET
python-request a lists.python.it ha scritto:
> Nel sito di workingwithrails mi sembra che ci siano solo testi predefiniti.
>
Se facciamo così, basta localizzare i testi... ma non mi sembra che
vogliamo fare così. Né mi sembra il modo migliore per venire incontro
alle esigenze dell'utente. Né mi sembra aiutare a contenere il carico di
lavoro degli organizzatori.
>> E quale è il problema, c'è Unicode per questo, ed il browser dell'utente.
>>
>
> In questo caso il problema è Django:
>
> http://groups-beta.google.com/group/django-developers/browse_thread/thread/6fb211248ccb6f06
>
> Niente Unicode per ora, solo UTF-8
Vada per l'UTF-8... non vedo che problema ci sia. Ma non lo vedo perché
non utilizzo Django, per cui non sprecatevi in inutili spiegazioni
tecniche :-)
> Esatto, a me sta bene l'essere italiani con tutto quello che ne
> consegue ma è stupido il campanilismo per il riempimento di un profilo
> che potrebbe anche aiutarci a farci conoscere all'estero
Allora TU scriverai il TUO profilo in inglese... esattamente quello che
dico io.
Non è campanilismo, è efficienza. Ogni utente sceglie cosa è meglio per lui.
> O in inglese o in italiano. Io non mi metto di certo a riscrivere le
> stesse cose in due lingue.
Allora TU sceglierai o inglese o italiano, e un altro utente potrà
scegliere di inserire tutt'e due.
> Perché uno della romania che è appena entrata in europa e che vuole
> scrivere in inglese per farsi conoscere dovrebbe scrivere anche in
> rumeno se non vuole?
Ma chi lo obbliga?! Io dico di dargliene la possibilità.
> > possibilmente creare le strings di traduzione contemporaneamente o
> > appena prima rispetto alla loro pubblicazione... semplicemente perché se
> > un'azienda italiana vuole contattare un pythonista italiano ci parlerÃ
> > in italiano, e questo sito nasce dai pythonisti italiani (su questo
> > punto offro volentieri anche la mia disponibilità , magari datemi una
> > dritta su come muovermi e cosa tradurre... se poi ho tempo localizzo
> > anche in francese)
>
> Non ho ben capito questo punto. Se un'azienda vede scritto "milano"
> "django" "email" può farcela a cliccare su email e mandare una mail in
> Italiano (o in Senegalese o in Mandarino se vuole) al Pythonista
>
Un'azienda può non sapere minimamente cosa significa "django", ma non è
questo il punto. Il punto è che se IO mi faccio il mazzo di tradurre e
di rendere il sito più "vicino" alle esigenze italiane, a te non dà
fastidio e ad altri può far piacere.
> Io direi che se il sito va localizzato (cosa che io per inciso
> eviterei di fare, ma se si fa mi sta bene) si specifica a chiare
> lettere (tanto a parte per gli Italiani per gli altri sarà ovvio dato
> che avremo solo 2 versioni del sito) che se si vuole più visibilità la
> lingua è l'inglese. Se poi uno scrive in Swahili sono affari suoi
Se uno vuole più visibilità scriverà in Swahili E in inglese. E magari
pure in francese, se lo parla e gli va.
> La nazione è in inglese ma se volete localizzare dovete tradurre anche
> quella.
No. Io proponevo di avere il nome di ogni nazione in inglese e nella
lingua di quella nazione. Ma siccome "la lingua di quella nazione" è un
concetto effettivamente imprecisato, mi rimangio tutto. Un italiano che
vede un indirizzo italiano lo prende e lo copia. Un francese che vede un
indirizzo italiano ha bisogno di vedere "Italy" davanti (perché
sull'eventuale posta scriverà "Italy", e non "Italie"). Gmaps accetta
"Italy". Quindi a meno di soluzioni geniali (o di utilizzare un database
dei nomi di tutte le nazioni in tutte le lingue),il nome delle nazioni
non c'è bisogno di tradurlo.
> P.S: * ovviamente sarebbe ganzo, ma non mi sento di dire quanto
> > complichi le cose, che l'utente potesse aggiungere profili in tutte le
> > lingue che desidera
>
> Le dovrebbe anche conoscere e a quanto pare è un problema dare per
> scontato l'inglese, figurati lingue a caso. Senza offesa per nessuno
_POTESSE_!
Figurati se decido io che tutti gli utenti devono scrivere il profilo in
italiano!
Dico solo di dare loro la possibilità.
> > ovvero devo poterli trovare nella stessa mappa, nella stessa lista di
> > "quelli che usano il software libero", di "quelli che danno
> > consulenza"... poi ovviamente devono essere distinguibili (magari nella
> > mappa con delle belle iconine) e avere alcuni campi diversi (l'azienda
> > non avrà il campo "disponibile per assunzione" :-)
>
> Quella mappa diventerà un campo minato dopo che hai scoperto tutte le
> caselle. Sarà piena di pallini. Le aziende secondo me non ci devono
> essere.
>
OK, niente iconina, ma non vedo perché il problema del sovraffollamento
dovrebbe derivare dalle aziende... quante sono le aziende italiane che
"ufficialmente" scrivono python, diecimila? Certamente non più degli
utenti python in generale.
Certo, dato un qualsiasi filtro che vogliamo creare ("utilizza software
libero", "è neozelandese", "è un azienda"), sarebbe ganzo poter creare
la mappa apposita. Ma è davvero solo un gadget, e non sono in grado di
pronunciarmi dal punto di vista tecnico.
>> Introduzione brevissima: sono Pietro, salve, è la prima volta che scrivo
>> (e in generale con il python sono proprio agli inizi) ma seguo sempre le
>> vostre diatribe (è divertente!).
> Eh eh partecipa alle diatribe, cosi magari abbiamo altri spunti :-)
Io l'ho fatto, ma ho un po' l'impressione (polemicuzza minima minima)
che il fatto che abbiate avuto una bellissima idea (pythonisti) spinge
alcuni di voi essere un pochettino dittatori, decidendo cosa l'utente
finale desidera e come il tutto si evolverà. Inoltre, un po' perché sono
in periodo di esami fitti fitti, un po' perché quello che penso l'ho già
scritto chiaramente, (e un po' per non scatenare un flame :-), per
qualche giorno sarò assente.
CIAO
Pietro
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