<div dir="ltr"><br><div class="gmail_extra"><br><div class="gmail_quote">2015-02-12 11:30 GMT+01:00 Marco Beri <span dir="ltr"><<a href="mailto:marcoberi@gmail.com" target="_blank">marcoberi@gmail.com</a>></span>:<br><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex"><div dir="ltr"><div class="gmail_extra"><div class="gmail_quote"><span class="">2015-02-12 11:17 GMT+01:00 Nicola Musatti <span dir="ltr"><<a href="mailto:nicola.musatti@gmail.com" target="_blank">nicola.musatti@gmail.com</a>></span>:<br><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex"><div dir="ltr"><div><div><div>Mi sembra che il problema, se così vogliamo chiamarlo, non sia tanto nel post in sé, quanto nel confronto tra due punti di vista diversi su come un organizzazione come Python Italia deve porsi al pubblico. Da una parte c'è un punto di vista di derivazione americana, dove viene data grande importanza alla "political correctness", e dall'altra un punto di vista più nostrano, più orientato al "non farsi tanti problemi".<br></div>Penso che sarebbe una buona idea cogliere l'occasione della conferenza per ragionare su questo, al di là da come si decide di gestire il post in questione.<br></div></div></div></blockquote><div><br></div></span><div>Nicola ha centrato, secondo me, il problema.</div><div>Questa dicotomia si è già espressa molte altre volte, i "vecchi" se lo ricorderanno bene.<br></div></div></div></div></blockquote><div><br></div><div>Concordo anche io con Marco. La lettura di Nicola sulla faccenda è molto lucida e calzante.</div><div> </div><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex"><div dir="ltr"><div class="gmail_extra"><div class="gmail_quote"><div></div><div><br>Personalmente, ça va sans dire, sono per abbandonare un po' di questa "political correctness" estrema che, onestamente, trovo noiosa e spesso "finta".<br></div></div></div></div></blockquote><div><br></div><div>Assolutamente. Il modello (anche educativo) statunitense ha sempre vissuto false regole per falso perbenismo, risolte come sempre con il "proibizionismo"</div><div>e la censura.</div><div><br></div><div> </div><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex"><div dir="ltr"><div class="gmail_extra"><div class="gmail_quote"><div>Intendiamoci, ci sono cose su cui concordo nel non transigere (una su tutte l'attenzione e il rispetto per le nostre colleghe pythoniste e non solo), </div></div></div></div></blockquote><div><br></div><div>+1.</div><div>Naturalmente, su certe cose non si transige!!</div><div><br></div><div> </div><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex"><div dir="ltr"><div class="gmail_extra"><div class="gmail_quote"><div>ma quando si tratta di fare qualche battuta su PHP, MySQL, Oracle, M$, Perl e, ovviamente, Python e Van Rossum, suvvia, siamo dei cazzari italiani nell'animo, e lasciamoci un po' andare...</div></div></div></div></blockquote><div><br></div><div>Esatto, concordo al 100%. Non confondiamo la diversity (tema sentito e importantissimo) con goliardie tra informatici.</div><div> </div><div>Del resto, le guerre di religione non sono mai servite a nulla ma il nostro mondo ne è stra-pieno! Tant'è che esiste la figura dell'Evangelist, cosa che a me fa molto ridere (ma è un mio modesto parere...)</div><div><br></div><div>Detto questo, quello che non ho però capito dal post era appunto quale fosse lo spirito.</div><div>Le battutine goliardiche ci stanno, ma il taglio del post deve rimanere sempre chiaro.</div><div>Deve essere un post ad alto contenuto tecnico o ad alto contenuto "cazzaro" (lo dico con il massimo rispetto per Daniele, eh?! Che anzi ringrazio per il contributo).</div><div><br></div><div>m2c</div><div>V.</div><div><br></div><div><br></div></div>
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